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Perché sbadigliamo? Le risposte della scienza

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Tutti gli esseri umani – e buona parte dei mammiferi – sbadiglia. Ma qual è la funzione dello sbadiglio così forte a tal punto da essere contagioso? È una domanda che si sono posti molto spesso gli scienziati, molti dei quali hanno tentato di fornire una risposta. Ma ci sono ancora molti dubbi in merito. Ecco cosa sappiamo fino a ora.

Perché sbadigliamo? Le teorie antiche e moderne

Una delle più antiche risposte ci viene fornite da Ippocrate, il quale affermava che lo sbadiglio aveva la funzione principale di eliminare l’aria cattiva dai polmoni per sostituirla con quella nuova. Più recentemente la scienza ha fornito risultati simili: sono in molti a ritenere lo sbadiglio un mezzo per favorire l’ossigenazione del sangue. Di contro, i nuovi studi sembrano smentire totalmente questa ipotesi. Nel 1987 un gruppo di ricerca ha arruolato 18 studenti chiedendo loro di respirare in luoghi con concentrazioni diverse di ossigeno e anidride carbonica. Nessuno degli studenti era a conoscenza di tali concentrazioni. Ma anche quando l’organismo era costretto a compensare la mancanza di ossigeno nessuno degli studenti aveva avvertito la necessità di sbadigliare. Ciò significa che la teoria della mancanza di ossigeno o del ricambio d’aria non regge molto.

Lo sbadiglio serve a mantenere la temperatura cerebrale?

Nuovi studi sembrano dimostrare che lo sbadiglio serve per mantenere costante la temperatura cerebrale. Pare infatti che abbia una funzione regolatrice della temperatura corporea dell’organismo, in particolare del cervello. Durante una ricerca sono stati posizionati dei copricapo riscaldanti e raffreddanti sulla testa di alcuni volontari. Gli sbadigli sembrano essere aumentati particolarmente con la conclusione degli scienziati che lo sbadiglio servisse per ripristinare la corretta temperatura. Tuttavia, è importante sottolineare che i soggetti erano intenti a guardare video in cui c’erano persone che sbadigliavano. Quindi anche questa teoria presenta alcune lacune nonostante sia presa in gran considerazione da molti scienziati. Per esempio, l’esperto Andrew Gallup è a sostegno di tale ipotesi: la boccata di aria inalata avrebbe lo scopo di raffreddare il cervello consentendo un ricambio di sangue più “freddo”. Studi in cui è stato iniettato un febbrifugo ai volontari hanno messo in evidenza come le persone con febbre indotta avessero aumentato nettamente la frequenza degli sbadigli rispetto a quelli con placebo.

Sbadigli tanto? Allora sei empatico

Come accennato, lo sbadiglio non è tipico degli esseri umani: se possedete animali domestici avrete visto senz’altro micio e fido sbadigliare, a volte in risposta a un nostro sbadiglio. Da qui si evince la forza di contagiosità dello sbadiglio. Secondo gli scienziati, il fatto che replichiamo uno sbadiglio quando ne vediamo un altro è dovuto ai neuroni specchio situati nella corteccia cerebrale. Ma non solo: studi più recenti hanno dimostrato che chi sbadiglia molto in tali situazioni è un soggetto molto empatico, caratteristica che si sviluppa con gli anni. La contagiosità, infatti, si manifesta raramente prima dei 4 anni.

Infine, lo sbadiglio è correlato ai nostri ritmi circadiani: sbadigliamo spesso prima del riposo o in seguito a un pasto. Mentre in natura i predatori sbadigliano prima di attaccare una preda, o come segno intimidatorio verso alcuni rivali.

Insomma, la scienza da anni cerca di spiegare questo fenomeno fornendo diverse ipotesi ma non c’è nessuna certezza. E siamo certi che molti di voi abbiano sbadigliato più volte al solo leggere il termine sbadiglio incluso più volte nell’articolo.

E tu cosa ne pensi?

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