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Cardiologia

Aterosclerosi e arteriosclerosi: sintomi, cause, coronarica, prevenzione, cure e rimedi naturali

Tutto quello che c’è da sapere sull’aterosclerosi, o arteriosclerosi. Cos’è, chi colpisce, cause, sintomi, diagnosi, prevenzione, cure, rimedi naturali

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Aterosclerosi

Aterosclerosi o arteriosclerosi: ecco tutto quello che devi sapere per prevenire, vivere in salute.

Aterosclerosi o Arteriosclerosi

Il termine “sclerosi” significa indurimento. In questo caso, delle arterie.

  • Con Aterosclerosi, in medicina s’intende quella condizione che interessa le arterie, le quali s’irrigidiscono a causa di una calcificazione. La patologia è caratterizzata dalla presenza di placche aterosclerotiche (depositi di grasso o ateromi) sul rivestimento interno (intima) della parete arteriosa. Sono proprio queste placche a causare in prima istanza l’indurimento dell’arteria (detta rigidità parietale), e poi possono arrivare a ostruire il lume (la cavità interna), causando un intralcio alla circolazione del sangue.
  • Con Arteriosclerosi s’intende un eterogeneo gruppo di patologie delle arterie contraddistinto da condizioni quali indurimento, perdita di elasticità e ispessimento delle pareti, con una conseguente riduzione dell’apporto di sangue ai tessuti.

Cos’è l’Aterosclerosi

L’Aterosclerosi, o arteriosclerosi, in questo caso è la patologia che deriva dalla situazione succitata. È una condizione alla base di diverse malattie cardiovascolari, o cardiopatie ischemiche, tra cui l’angina pectoris, l’infarto del miocardio, l’ictus, la formazione e rottura di aneurismi, l’insufficienza cardiaca (o scompenso cardiaco). L’aterosclerosi, o meglio l’azione delle placche, è causa di un’ostruzione più o meno grave dei vasi sanguigni. Questa ostruzione può procurare a seconda della gravità o un’embolia o un trombo. Nel primo caso è causata da pezzetti di ateromi (le placche), mentre nel secondo caso si forma un vero e proprio tappo che blocca del tutto il flusso del sangue. Quando il sangue non arriva più ai tessuti, si parla di trombosi.

L’aterosclerosi può danneggiare non solo il cuore, ma anche i reni, il cervello, gli arti inferiori.

Cosa sono le placche nelle arterie o ateromi

La placca aterosclerotica, o ateroma, è formata da due elementi costitutivi

  1. Il Core, che è il nucleo centrale, composto principalmente da colesterolo.
  2. Il Cappuccio fibroso, composto da cellule immunitarie (globuli bianchi), collagene, cellule muscolari lisce, piastrine, tessuto fibroso.

Il maggior problema rappresentato dalle placche è la loro deposizione nelle arterie, la crescita e la rottura. Tutte queste circostanze le rendono pericolose per la salute e la vita.

Le cause dell’Aterosclerosi

La medicina attuale non identifica una causa principale dell’Aterosclerosi, ma un’eziologia (origine) multifattoriale, ossia che ha più fattori causali ─ i quali possono influenzarsi a vicenda. La causa principale di indurimento delle arterie rimane sempre l’invecchiamento, ma questo processo in genere non dà particolari problemi o comunque patologie di un certo rilievo.

Tra le ipotesi più accreditate vi sono

  • L’origine lipidica. L’aterosclerosi è causata dai grassi circolanti nel sangue o, meglio ancora, dal colesterolo. Sebbene normalmente nel circolo ematico vi si trovi il colesterolo nella misura di circa un cucchiaio da tavola, è quando i livelli di colesterolo LDL (quello “cattivo”) aumentano oltre misura che si ritiene possano iniziare i primi problemi. Sarebbero questi livelli eccessivi a contribuire alla formazione delle placche.
  • L’origine da danno dell’endotelio. Altra ipotesi è quella che vede le placche originarsi da un danno endoteliale, ossia del tessuto che riveste la superficie interna delle arterie e dei vasi sanguigni. Un danno di questo genere, che potrebbe anche essere provocato proprio dalle LDL, richiama a sé l’intervento delle piastrine. Queste, a loro volta, rilasciano sostanze che fanno migrare le cellule muscolari lisce, che poi si replicano fino a formare tessuto connettivo che diviene parte del già citato cappuccio fibroso. Anche la massiccia presenza di macrofagi (cellule immunitarie, globuli bianchi) e linfociti è ritenuta causa della formazione di placche.

Secondo gli esperti, le due potenziali cause possono agire insieme.

Quali sono i fattori di rischio dell’Aterosclerosi

Altri possono essere i fattori scatenanti o di rischio. Tra questi

  • Il vizio del fumo. Fumare favorisce non solo il precoce indurimento delle arterie, ma anche la formazione delle placche. Allo stesso modo si ritiene che il vizio dell’alcol possa avere effetti simili.
  • L’ipertensione arteriosa. Una condizione sottostante di pressione alta del sangue può essere un fattore di rischio.
  • Dieta scorretta. Una dieta ricca di grassi (specie quelli trans) può far lievitare di molto il rischio di aterosclerosi e formazione di ateromi.
  • Sedentarietà. Anche la sedentarietà e lo scarso movimento possono aumentare il rischio di aterosclerosi ed eventi cardiovascolari in genere.
  • Malattie metaboliche. Anche le malattie metaboliche come diabete e obesità mettono a rischio aterosclerosi.
  • Familiarità o genetica. Altre forme di rischio accreditate sono la familiarità (ovvero avere qualcuno in famiglia che soffre o ha sofferto di aterosclerosi) e la predisposizione genetica.

Sintomi dell’Aterosclerosi

L’aterosclerosi è di per sé una malattia silente. Non ci si accorge infatti di averla finché non ci si sottopone a un esame o si è vittime di un evento cardiovascolare.

È infatti l’essere colpiti da un infarto del miocardio, un ictus, un’ischemia o altre arteriopatie agli arti, ai reni, all’intestino eccetera a mettere sull’avviso.

La diagnosi di Aterosclerosi

La diagnosi, che deve formulare il medico, si ottiene per mezzo di esami specifici.

  • Auscultamento. Il medico, per mezzo dello stetoscopio, riesce a percepire il cosiddetto “soffio”. Questo può essere indicativo di una possibile presenza di aterosclerosi.
  • Eco-doppler. Un’ecografia che permette di rendere visibili i principali vasi sanguigni e studiare il flusso del sangue al loro interno.
  • Angiografia. Si tratta di un esame radiologico per visualizzare i vasi sanguigni dei vari distretti corporei.
  • Angio RM. È una risonanza magnetica che ha le stesse finalità della Angiografia.
  • Angio TC. Detta anche Angio TAC, è anch’essa una tecnica per osservare le condizioni dei vasi sanguigni.

Come si previene l’Aterosclerosi

La prevenzione migliore è quella di seguire uno stile di vita sano. Con questo concetto si intende

  • Una dieta corretta. Mangiare equilibrato e variato. Favorire il consumo di frutta e verdura a scapito di cibi troppo conditi con grassi nocivi. Evitare i cibi lavorati e con grassi trans. Evitare gli zuccheri. Evitare i cibi raffinati e prediligere invece quelli integrali. Bere molta acqua.
  • Fare movimento. L’esercizio fisico è fondamentale nella salute dell’apparato cardiovascolare. Non è necessario ammazzarsi di fatica, ma bastano 20-30 minuti al giorno di camminata a passo veloce per ridurre di un bel po’ il rischio.
  • Non fumare. Qui c’è poco da dire: il fumo fa male, in molti modi.
  • Pensare bene. Anche la salute psicologica e mentale è importante. Evitare, per quanto si può, lo stress mentale. Ritagliarsi dei momenti per sé di relax.

Cure per l’Aterosclerosi

Se la prevenzione non è stata efficace o se vi siano altre condizioni per cui si è interessati dalla patologia, il medico potrebbe prescrivere una serie di trattamenti.

Le cure tradizionali

  • Statine. Per ridurre i livelli di colesterolo potrebbero essere prescritti dei farmaci detti statine. Tuttavia, è bene tenere presente che le statine causano diversi e anche seri effetti collaterali. Per questo motivo è bene valutare attentamente i pro e i contro con il proprio medico.
  • Per controllare l’ipertensione. Nel tentativo di controllare o ridurre la pressione arteriosa possono essere prescritti farmaci come gli ACE-inibitori, i betabloccanti, i calcio-antagonisti e classici diuretici.
  • Antiaggreganti piastrinici. Si utilizzando per ridurre il rischio di formazione di trombi intravascolari.
  • Trombolitici. Farmaci somministrati per via endovenosa atti a sciogliere i trombi, o coaguli di sangue.
  • Nei casi più gravi. In caso di grave compromissione delle arterie e del normale flusso sanguigno, il medico potrà proporre una serie di interventi che prevedono un’angioplastica mediante l’utilizzo di Stent, bypass coronarici o ancora un’endoarteriectomia (una rimozione della parte interna dell’arteria).

Rimedi naturali per l’Aterosclerosi

Tra i rimedi naturali per l’Aterosclerosi vi sono diverse proposte che è possibile vagliare, magari dietro consiglio di un esperto.

  • Vitamine del Gruppo B. Alcuni studi, come quello pubblicato sulla rivista Atherosclerosis, hanno suggerito che supplementi di vitamine del Gruppo B (vitamine B6, B9 e B12) possano favorire una significativa riduzione dello spessore delle arterie.
  • Aglio. Mangiare aglio, o assumerlo in altra forma, è da sempre ritenuto un rimedio contro la pressione arteriosa alta. Ma recenti ricerche hanno mostrato che questo bulbo possiede la capacità di ridurre l’accumulo di placche aterosclerotiche. Gli stessi effetti pare si abbiano anche con la cipolla.
  • Curcuma. Le proprietà antinfiammatorie della curcumina, il principio attivo contenuto nella curcuma, sono state provate da numerosi studi scientifici. Si ritiene che abbia anche un ruolo nella prevenzione del cancro.
  • Melograno. La melagrana, il frutto del melograno, previene l’indurimento e l’ispessimento delle arterie.
  • Vitamina C. Assumere adeguate quantità di vitamina C pare sia salutare anche per le arterie. Questa vitamina è antiossidante. La troviamo in cibi come il kiwi, il prezzemolo, gli agrumi.

Rimedi popolari. Tra i rimedi popolari, o della nonna, c’è chi consiglia di grattugiare la scorza di limone (bio), metterla in acqua un po’ calda e lasciarcela per una notte intera. Il giorno seguente se ne assume un cucchiaio, tre volte al giorno dopo i pasti. Oltre a fare da rim

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