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Antibiotico resistenza, nasce il Centro di Contrasto a questa grave situazione

La resistenza agli antibiotici, o antibiotico resistenza, è un problema grave che colpisce sempre più persone e minaccia la vita di tutti. A Viterbo è nato il Centro di Contrasto all’antimicrobico resistenza

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Batteri resistenti

L’Organizzazione Mondiale della Sanità propone il concetto “One Health” come piattaforma di riferimento multisettoriale per la prevenzione e l’organizzazione sanitaria globale, un approccio culturale, strategico e di monitoraggio in cui uomo, animali e territorio sono componenti di un unico e interconnesso “ecosistema salubre”. Ma cosa deve accadere nel concreto affinché questo ecosistema esista e sia monitorato con puntualità? Come si devono attrezzare le comunità nazionali e i sistemi sanitari e produttivi per governare con un reale approccio di “salute globale?

Su questi temi si è tenuto “La Salute è un bene unico. One Health e modelli di gestione integrata sul territorio: il caso Viterbo”, un evento di approfondimento multidimensionale che ha caratteristiche uniche in Italia. Proprio a Viterbo è stato infatti attivato l’innovativo e inedito Centro di Contrasto all’antimicrobico-resistenza, che situa le sue progettualità e azioni all’interno della logica One Health connettendo in un’unica governance il benessere degli uomini, del territorio e degli animali, con il contributo di medici, veterinari, strutture territoriali della sanità, realtà produttive e della grande distribuzione. L’iniziativa è stata realizzata dalla Asl di Viterbo e dall’Istituto di studi sanitari, Giuseppe Cannarella.

«La resistenza agli antibiotici è uno dei più importanti problemi emergenti di sanità pubblica. Sin dalla loro scoperta, ormai circa cento anni fa, gli antibiotici hanno salvato la vita a milioni di persone. Purtroppo, però l’utilizzo continuo e a volte eccessivo di antibiotici ha fatto sì che i batteri siano diventati resistenti ai farmaci che, in alcuni casi, hanno cominciato a perdere efficacia. La nascita del centro di contrasto è dunque un’ottima notizia che va nella giusta direzione», ha commentato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.

Il modello di Viterbo è stato illustrato da Alessandro Pastore (Coordinatore del Centro di contrasto all’antimicrobicoresistenza) e Nicola Ferrarini (Direttore dell’unità operativa Sanità animale e igiene degli allevamenti). «Il Centro di contrasto all’antimicrobicoresistenza della Asl di Viterbo – spiegano Ferrarini e Pastore – costituisce una struttura di coordinamento incardinata nel Dipartimento di Prevenzione dell’azienda Sanitaria. Opera con lo scopo di dare impulso al raggiungimento degli obiettivi strategici individuati nel Piano nazionale di contrasto all’antimicrobicoresistenza (PNCAR) e nei Piani nazionale, regionale e aziendale della prevenzione, attraverso la gestione di programmi specifici in materia di formazione/informazione di professionisti sanitari, stakeholder e cittadini; sorveglianza e monitoraggio nell’utilizzo degli antibiotici; ricerca e innovazione. Il Centro oggi opera in particolare sui Critically Important Antimicrobials-ICA), antibiotici di importanza critica per l’uomo e individuando nuovi ambiti di ricerca o implementando i programmi già in atto con lo scopo di acquisire nuovi dati e informazioni.

Tra gli interventi, quelli del sottosegretario di Stato per le Politiche agricole, Francesco Battistoni, Mariapia Garavaglia presidente Istituto Superiore Studi Sanitari “Giuseppe Cannarella”, e Stefano Vella professore di Salute globale Università Cattolica del Sacro Cuore Roma, già direttore del centro per la salute globale presso l’Istituto Superiore di Sanità.

«Quello che abbiamo presentato oggi – commenta il direttore generale della Asl viterbese, Daniela Donetti – è un approccio strategico che risponde alle necessità dei sistemi sanitari, dei sistemi produttivi e dei cittadini tutti di poggiare il proprio bisogno di salute su una chiara programmazione basata sulla sinergia tra i mondi della salute umana, animale e ambientale».

Mariapia Garavaglia, già ministro della Salute dal 1994 al 1996 ha rimarcato i temi della collegialità della governance nella sanità, «Che oggi – ha detto – è sostenuta a livello mondiale dal tema della One Health, ma che a livello più profondo si basa sul valore dell’unitarietà della tutela della salute del cittadino, che è un argomento che coinvolge settori diversi della politica sociale, oggi più che mai unificati proprio a seguito dell’impatto enorme della pandemia».

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