Pediatria
Acetone nei bambini, sintomi, cure tradizionali e naturali
Cos’è l’acetone o chetosi (acetonemia), quando e perché insorge, i sintomi, la diagnosi, le cure tradizionali, le cure naturali
Acetone nei bambini e non solo. Quali sono i sintomi, le cure… Ecco tutto quello che c’è da sapere su questo disturbo.
Che cos’è l’acetone
L’acetone, detto anche chetosi o acetonemia, è un disturbo metabolico che insorge quando l’organismo in cerca di energia inizia a bruciare i grassi, perché ha esaurito tutti gli zuccheri a disposizione. Il fegato produce corpi chetonici (acidi) in eccesso che possono causare acidosi. È un disordine passeggero, che può però originare diversi fastidi al bambino.
Chi colpisce l’acetone e quando
L’acetone in genere colpisce i bambini in un’età compresa tra i 2 e i 6 anni. Di solito è la conseguenza di un episodio febbrile o a seguito di un forte stress, dove l’organismo ha dovuto far ricorso a tutte le sue energie. Può essere anche conseguenza di un’infezione virale gastrointestinale (per esempio la gastroenterite, popolarmente detta anche “influenza intestinale”.
Perché si chiama “acetone”
È così chiamato perché, quando si manifesta, l’alito del bambino ha un forte odore simile a quello del solvente utilizzato per rimuovere lo smalto delle unghie o a frutta fermentata.
I sintomi dell’acetone
I sintomi principali dovuto alla “chetoacidosi” sono
- malessere generale
- stanchezza, spossatezza
- vomito
- disidratazione (spesso conseguenza del vomito)
- diarrea
- inappetenza
- mal di testa
- dolori addominali
- alterazione del respiro
- lingua pastosa
Come si diagnostica l’acetone
La diagnosi di acetone può anche essere fatta dai genitori. Una prima avvisaglia è data dalla comparsa dei sintomi. Per averne conferma si possono però utilizzare le cosiddette “strisce reattive”. Si acquistano in farmacia e si usano facendovi cadere sopra alcune gocce di urina. A seconda dell’intensità del disturbo variano di colore: dal bianco al viola più o meno scuro.
Come si cura l’acetone
Le cure tradizionali per l’acetone prevedono l’assunzione di bevande zuccherate (succhi di frutta, bibite ecc.) o l’infusione di glucosio, anche con fleboclisi se persiste il vomito. Si deve bere molta acqua per idratare l’organismo. La dieta deve essere ricca di carboidrati e povera di grassi.
Le cure naturali per l’acetone prevedono anch’esse l’uso di acqua e bevande dolcificate, ma con edulcoranti più naturali e più sani come, per esempio, il miele (nei bambini al di sopra dei 5 anni) o lo zucchero di canna integrale come, per esempio, il Mascobado (due cucchiaini rasi per bicchiere d’acqua). Ottimi anche i succhi di frutta fatti in casa. Un buon rimedio remineralizzante è l’infuso preparato con la scorza di limone biologico: si fa bollire per circa 5 minuti, si lascia raffreddare e poi si dolcifica con miele o zucchero integrale di canna (si beve tre volte al giorno). Contro la nausea sono ottimi lo zenzero (un pizzico) e la menta (una presa): possono essere aggiunti all’infuso di limone.
Quale dieta seguire contro l’acetone
Ecco un elenco di alimenti sì e alimenti no.
Alimenti sì
- Carboidrati: pasta, pane ecc. (meglio se integrali)
- Riso
- Marmellata
- Semolino, Couscous, miglio
- Minestrone di verdure
- Legumi
- Patate
- Verdura cotta
- Frutta
- Olio vegetale bio
- Miele (al di sopra dei 5 anni)
- Pesce al vapore
- Carni bianche ai ferri
- Tè.
Alimenti no
- Latte vaccino intero
- Formaggi, specie grassi (permesso il Parmigiano senza eccedere)
- Burro
- Panna
- Biscotti, brioches ecc. industriali (raffinati e ricchi di grassi)
- Merendine confezionate (raffinate e ricche di grassi)
- Creme dolci
- Cioccolato
- Salumi, insaccati
- Pizza
- Uova
- Verdura cruda
- Salse (maionese)
- Carni rosse grasse