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Rimedi Naturali

Lo zenzero può promuovere la guarigione della sindrome dell’intestino irritabile, colite ulcerosa e morbo di Crohn

Ricercatori scoprono che la somministrazione di nanoparticelle derivate dalla radice di zenzero hanno promosso la guarigione dell’intestino in modello animale con colite ulcerosa, morbo di Crohn o sindrome dell’intestino irritabile, combattendo l’infiammazione intestinale

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zenzero bitt shutterstock

La cosiddetta sindrome dell’intestino irritabile, nota anche come colite ulcerosa, morbo di Crohn o malattia infiammatoria intestinale, colpisce molte persone. E, a parte i molti disagi che questa condizione crea, i disturbi dell’intestino possono anche essere l’anticamera per diverse malattie – anche serie come il cancro. Ora però, i ricercatori dell’Atlanta Veterans Affairs Medical Center e l’Istituto di Scienze Biomediche presso la Georgia State University, hanno trovato che nanoparticelle derivate dalla radice di zenzero hanno promosso la guarigione dell’intestino in modello animale con la malattia, combattendo l’infiammazione intestinale.

L’azione e l’efficacia

Dalla radice di zenzero, i ricercatori hanno estratto il succo che poi è stato centrifugato e trasformato in nanoparticelle, chiamate GDNPs. Con queste nanoparticelle, il dottor Didier Merlin e colleghi hanno trattato sia cellule della malattia infiammatoria che modelli animali affetti dalla malattia, trovando che il trattamento è efficace nel ridurre l’infiammazione e dunque promuovere la guarigione – il tutto senza particolari effetti collaterali. In più, le particelle possono aiutare a combattere il cancro legato alla colite ulcerosa.

Le nanoparticelle

Ogni nanoparticella di zenzero era di circa 230 nanometri di diametro. Davvero infinitesimali, se si pensa che Più di 300 di queste potrebbero passare attraverso la larghezza di un capello umano. L’azione delle nanoparticelle si è mostrata in particolare in due modi: il primo quando sono state assorbite dalle cellule che rivestono l’intestino, che sono quelle interessate dall’infiammazione o IBD (inflammatory bowel disease). Il secondo quando hanno ridotto la colite acuta, bloccato quella cronica e impedito lo sviluppo del cancro associato a essa. Oltre a ciò, le nanoparticelle di zenzero hanno promosse la riparazione delle cellule intestinali, potenziando la sopravvivenza e la proliferazione delle cellule che compongono il rivestimento del colon. Infine, hanno ridotto la produzione di proteine che promuovono l’infiammazione e aumentato i livelli di proteine che combattono l’infiammazione.

I componenti chiave

Lo zenzero contiene dei componenti chiave che sono stati trovati essere attivi nel combattere queste condizioni e patologie intestinali. In particolare, sottolineano i ricercatori, parte dell’effetto terapeutico proviene dagli elevati livelli di lipidi (grassi) naturali dello zenzero che si trovano nelle particelle. Uno dei lipidi è l’acido fosfatidico, un componente importante delle membrane cellulari. Altri composti attivi contenuti nello zenzero sono il 6-gingerolo e il 6-shogaol, che studi di laboratorio hanno dimostrato in passato essere attivi contro l’ossidazione, l’infiammazione e il cancro. Questi componenti sono noti anche per il loro effetto sulla digestione e contro la nausea. Il vantaggio dello zenzero è che non è tossico, spiegano i ricercatori, e potrebbe rappresentare una fonte molto conveniente di medicina. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Biomaterials.

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