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Acidosi metabolica o lattica: tutto quello che devi sapere

Acidosi metabolica, sistemica, lattica. Cos’è? Il pH, e la dieta alcalina tra miti, bufale e realtà

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Acidosi metabolica o lattica

La dieta alcalina funziona davvero e combatte il cancro? Tutta la verità sull’equilibrio acido-basico del nostro corpo

Negli ultimi anni si parla molto di acidosi metabolica, tant’è vero che vi è anche la diffusa idea di doversi cibare di alimenti alcalini allo scopo di tamponare l’iperacidità nel corpo. Tutto ciò è vero solo per metà. Il nostro organismo, infatti, è dotato di accurati sistemi che compensano il pH di alimenti e sostanze ingerite. Altrimenti, basterebbe assumere un cucchiaino di aceto – con pH intorno al 5.00 – per morire immediatamente. E il discorso vale anche per un cucchiaino di bicarbonato estremamente basico.

Ovviamente, e per fortuna, ciò non avviene, perché attraverso il sistema renale e respiratorio è sufficiente un attimo affinché tutto venga riportato nella norma. Va anche detto che i nostri succhi gastrici hanno un pH molto basso, intorno al 2. Da ciò si evince che ha poco senso fare attenzione a cibarsi di alimenti che hanno un pH elevato. Attenzione, dunque, a quanto si legge su certi libri o su Internet, e fate sempre riferimento a specialisti seri, preparati e competenti.

  • Approfondimento: Cos’è il pH
    Si tratta di una scala – che va da 0 a 14.4 – di misurazione del livello di acidità o basicità di una sostanza. Le sostanze acide hanno valori tra lo 0 e il 7 (quest’ultimo ritenuto pH neutro), mentre le sostanze alcaline hanno un pH da 7 a 14. Il nostro sangue ha un valore di circa 7.2-7.4. Alterazioni anche minime (inferiori a 6.8 o maggiori di 7.8) portano alla morte.

Il problema non è solo l’acidità

Va anche ricordato che non è l’eccesso di acidità a livello del sangue che diventa pericolosa, ma anche di alcalinità: come detto, infatti, valori inferiori a 6.8 o superiori a 7.8 porterebbero alla morte. Tali valori non dipendono tuttavia solo da ciò che mangiano, ma soprattutto dallo stile di vita che conduciamo, dall’ambiente in cui viviamo, dallo stato generale di salute del nostro corpo, dal funzionamento renale e dal nostro modo di respirare. Insomma, il numero di variabili è talmente elevato che curare un’acidosi solo attraverso l’alimentazione è estremamente riduttivo e spesso non porta a niente se non a carenze nutrizionali.

Cos’è l’acidosi metabolica o sistemica

La reale definizione di acidosi è: un disturbo che tende ad aggiungere acidi dai liquidi organici oppure a rimuovere elementi basici. A tutto ciò va aggiunto che una qualsiasi alterazioni dei liquidi corporei a livello del pH – anche momentanea – provoca delle immediate risposte di compensazione da parte dei reni. In fase di acidosi, infatti, viene aumentata la secrezione renale di ioni di idrogeno e ammoniaca, il risultato è che si formano bicarbonati extracellulari. Funzione simile viene anche espletata dal polmone. A livello gastrico, invece, il ruolo è decisamente meno importante e avviene solo in situazioni di emergenza. Possiamo infatti considerare lo stomaco come il più importante organo ‘acido’ e il pancreas come il più importante organo ‘basico’.

La dieta alcalina serve?

In linea di massima non serve a molto. Se c’è un’acidosi metabolica in atto significa che c’è anche un malfunzionamento dell’organismo e dei vari sistemi di compensazione – polmonari e renali. D’altro canto, è indubbio che una dieta sana e dunque priva di alimenti raffinati, zuccheri e grassi trans possa contribuire al benessere generale dell’organismo, evitando l’instaurarsi di una acidosi o alcalosi. Perché, ripetiamo, anche l’alcalosi è possibile, ma nessuno ne parla. Va anche detto che le vitamine sono sostanze acide, che hanno un pH tra il 5 e il 6 – specie la C. Vogliamo forse dire che le vitamine sono dannose per la nostra salute?

  • Sapevi che?
    Tutti gli alimenti considerati salutari, come per esempio quelli fermentati (crauti, yogurt, kefir ecc.) hanno un pH molto basso. Mentre quelli dannosi, per esempio la carne putrefatta e le uova marcie hanno un pH alcalino.

A chi è venuta l’idea della dieta alcalina

La dieta alcalina – se così si può chiamare – è stata ideata da Robert Young che tutti considerano medico, ma che in realtà si è laureato in un un’università poi chiusa per aver truffato i propri allievi. Secondo i libri che ha scritto, mangiando legumi e frutta ed eliminando carne, grassi e fritti il corpo si alcalinizzerebbe prevenendo l’acidosi. Secondo il famoso chimico e divulgatore scientifico Dario Bressanini «Il libro di Young è un insieme di madornali errori alimentari, ricco di invenzioni, veri e propri strafalcioni e assurdità. In realtà l’eventuale acidità o basicità di un alimento che introduciamo con la dieta non ha alcuna influenza sul pH del nostro sangue. Insomma, una vera e propria sciocchezza» [1].

Non è solo una questione di pH

In ogni caso la patologia insorge quando il pH è alterato insieme ad altri valori come la resistività e l’rH2. Di ciò ne ha parlato approfonditamente il famosissimo medico francese Jean Valnet. Un organismo può considerarsi malato quando vi è uno squilibrio di tutti e tre i fattori in diversi liquidi corporei: la saliva, il sangue e l’urina. Essendo che tali liquidi vengono generati l’uno dall’altro, quando qualcosa all’interno del nostro corpo non funziona come dovrebbe, il rapporto tra loro è errato. Questo è il reale principio di patologia.

  • Il limone è acido o alcalino?
    Il limone è uno degli alimenti più acidi che possiamo mangiare. Tuttavia, non appena entra in contatto con la nostra saliva e poi con il sistema digerente, trasforma alcune sostanze in carbonati di potassio – estremamente alcalino. Questo accade anche per i cereali integrali che hanno un pH più acido rispetto a quelli raffinati, ma grazie al contenuto di minerali come il magnesio possono essere considerati ‘alcalini’. Ecco perché è molto difficile parlare di alimenti acidi o basici.

Cos’è l’rH2

Si tratta di un fattore che misura il livello di elettroni a un determinato numero di pH. Ciò significa che per una stessa misurazione pH possono esserci un’infinità di fattori rH2. Questa è considerata l’espressione dell’idrogeno molecolare – o (H2) e dell’ossigeno molecolare (02). In pratica quando si perdono elettroni la sostanza viene definita ossidata e quando si acquistano, ridotta. Tutto ciò che è al di sopra del 28 ha pochi elettroni e quindi viene ossidato; tutto ciò che è al di sopra è ridotto. A differenza di quanto si può pensare, se a livello sanguigno l’rH2 è prossimo al 28 – per cui neutro – non è possibile fissare l’ossigeno. Ciò avviene nei soggetti asmatici o in presenza di trombosi.

Cosa accade in caso di alcalosi

Quando il corpo è troppo alcalino – problema di cui nessuno parla – c’è un rischio maggiore di attacco batterico, se è anche ossidato (perdita di elettroni) possono insorgere tumori, infarto, trombosi, arteriti, nevrosi, choc in seguito a vaccini, epilessia, obesità, leucemia [2]. Da ciò si evince che è un’assurdità asserire che è sufficiente una dieta ‘alcalina’ per eliminare le forme tumorali. Anche perché non esiste alcuna prova scientifica che avvalori questa tesi.

Cosa ne pensa l’AIRC

Nel suo sito [3], l’AIRC ha risposto con molta precisione ai dubbi che molta gente ha sui benefici derivanti da una dieta alcalina. «Si possono davvero avere benefici anticancro mangiando cibi che al di fuori dell’organismo tendono a essere basici, come alcuni tipi di frutta e alcuni legumi? A tale scopo, la risposta è no. Qualunque cibo viene infatti rapidamente in contatto con i succhi gastrici presenti nello stomaco, che sono molto acidi. Essi neutralizzano la sua alcalinità, rendendo l’alimento neutro o addirittura acidifico prima ancora di essere assimilato. Se anche esistesse un cibo capace di mantenere la sua alcalinità, dopo aver attraversato lo stomaco, e quindi capace di alterare il pH del sangue e dei tessuti, l’organismo metterebbe in funzione i sofisticati ed efficienti i meccanismi automatici per riportare immediatamente il pH ai valori di normalità, attorno a 7.4. In caso contrario, l’organismo si troverebbe in pochi minuti in stato di alcalosi metabolica, e sarebbe necessario l’intervento urgente di un’équipe medica per evitare la morte […] Di certo, nessuno studio rigoroso ha mai dimostrato che le diete alcaline abbiano alcun effetto di prevenzione o cura del cancro a causa del pH».

Cosa accade in caso di acidosi

Se il terreno è acido e ossidato si è maggiormente predisposti alla polmonite, poliomielite, micosi, psoriasi e tubercolosi. Se è ridotto: a manie depressive, cirrosi, meningiti, nefrite ecc. [2]

In conclusione

In sintesi, possiamo dire che l’argomento acidosi o alcalosi sistemica è vastissimo e probabilmente non basterebbe un intero libro per spiegare i possibili meccanismi di compensazione che avvengono all’interno del nostro organismo. Ciò significa che quando si instaura un processo patologico vi è anche uno squilibrio interno. E questo, prima di ogni altra cosa, va curato. Altrimenti equivale a dire spegnere l’allarme anziché l’incendio.

[1] La bufala della dieta alcalina di Dario Bressanini

[2] Jean Valnet, ’’Aromaterapia. Guarire con le essenze delle piante’’. Edizioni Giunti

[3] AIRC, La dieta alcalina può combattere il cancro?

E tu cosa ne pensi?

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