Seguici su

Alimentazione

Pelle abbronzata e sana? Fai la «dieta» di albicocche

Le albicocche sono ricchissime di antiossidanti naturali, migliorano l’abbronzatura rispettando la salute della pelle. In più riducono infiammazione intestinale e la steatosi epatica

Pubblicato

il

gelati albicocche Jag CZ Adobe Stock

Chi non ha voglia di stare all’aria aperta quando c’è uno splendido sole? I suoi raggi ci rendono la pelle di uno splendido color ‘nocciola’, ma non dobbiamo dimenticare che la nostra cute va anche protetta. In caso contrario si rischiano rughe, invecchiamento precoce e danni alla salute. E cosa c’è di meglio se non la frutta che la natura mette a nostra disposizione proprio in questo periodo dell’anno?

Albicocco, la pianta orientale scoperta da Alessandro Magno

Il nome scientifico è Prunus Armeniaca e, come per la stragrande maggioranza dei casi, la pianta è di origini orientali, precisamente dall’Asia Centrale. I suoi frutti di un color arancione intenso non hanno di certo bisogno di presentazioni. Però va ricordato che fu Alessandro Magno a scoprirli durante una spedizione in Armenia – ma non è grazie a lui se nelle giornate estive possiamo ritrovarla nella nostra tavola: furono infatti gli Arabi a importarla nel Bacino Mediterraneo.

Cosa contiene l’albicocca

L’albicocca è ricchissima di sostanze nutrizionali. Il più importante è il betacarotene che viene metabolizzato dal nostro organismo in preziosa vitamina A, un antiossidante che protegge la pelle dagli effetti nocivi dei raggi solari. Ma non solo. Questo frutto è ricchissimo di vitamina B1 e B2, C e PP, ferro, magnesio e potassio. Anche questi ultimi fondamentali nelle giornate calde, il cui sudore fa espellere eccessivamente tali minerali.

Mangiale prima e dopo l’esposizione solare

Prova a toccare un’albicocca: avvertirai subito al tatto quella particolare sensazione vellutata. Ed è proprio un effetto simile quello che si ottiene mangiando una buona quantità di albicocche. Esse, infatti, migliorando l’idratazione cutanea, prevengono l’insorgenza delle rughe, sono un fattore protettivo solare e lasciano la pelle liscia e setosa. Ovviamente, è importante abbinare sempre una crema protettiva a uso topico prima dell’esposizione solare. Il betacarotene, inoltre, trasformandosi in vitamina A (100 grammi forniscono circa il 45% dell’RDA) rallenta l’invecchiamento, riduce la secchezza delle mucose, rinforza capelli, unghie e ossa. Inoltre aiuta a migliorare la vista durante le ore notturne.

I carotenoidi dell’albicocca si degradano con il calore
Come per la maggior parte degli antiossidanti, anche i carotenoidi dell’albicocca sono particolarmente sensibili al calore e all’essiccazione. Durante uno studio [2] si è potuto constatare come le albicocche essiccata a 60-70 gradi Centigradi perdono circa il 50% dei carotenoidi totali.

Cos’è l’abbronzatura?

Tutti sappiamo cosa accade al nostro corpo durante un’esposizione solare. Ma cos’è esattamente questo fenomeno che tutti chiamiamo abbronzatura? Si tratta in realtà di un meccanismo fisiologico che si instaura in seguito all’esposizione di raggi solari a titolo di difesa. Solo la produzione di una sostanza chiamata melanina – responsabile dello scurirsi della pelle – assicura una protezione contro i danni del sole. La melanina risiede di norma negli strati cutanei più profondi, ma quando si sta all’aperto risale verso quelli superficiali rimanendo in evidenza anche parecchio tempo dopo l’esposizione al sole. Il fatto che con il tempo la pelle divenga sempre più scura non è solo questione di una quantità di ‘bagni solari’, ma anche di ossidazione del pigmento. Inizialmente, infatti, sono i raggi UVA che inducono l’utilizzo della melanina da parte del corpo, ma sono gli UVB che innescano un’abbronzatura tardiva ma decisamente più duratura. I raggi UVB sono prodotti in maggior misura nelle ore più calde della giornata – tra la tarda mattinata e il primo pomeriggio – ed è in questo momento che avviene la più grande produzione di vitamina D3, direttamente collegata al miglioramento dell’umore, al rinforzamento dell’apparato scheletrico e alla prevenzione delle malattie autoimmuni.

Sapevi che…?
La melanina viene prodotta da specifiche cellule chiamate melanociti che si trovano naturalmente nell’epidermide e hanno lo scopo di svolgere un’azione protettiva nei confronti del derma. In alcuni casi, tuttavia, tali cellule non sono presenti nel corpo umano e il rischio è quello di subire gravi danni alla pelle e alla salute. E’ il caso degli albini che sembrano essere sprovvisti di geni collegati all’enzima tirosinasi coinvolto nella conversione dell’amminoacido tirosina capace di aiutare il corpo a produrre melanina.

L’albicocca è anche un potente antinfiammatorio

Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che l’olio di albicocca sembra essere associato alla riduzione dell’infiammazione intestinale, in particolar modo nei casi di colite ulcerosa [1]. Un altro studio [3] ha invece messo in evidenza come consumare spesso le albicocche possa ridurre notevolmente il rischio di steatosi epatica e ridurre i danni causati dai radicali liberi. Secondo gli scienziati, tale azione sarebbe riconducibile alla presenza di betacarotene.

Fonti scientifiche

[1] Res Pharm Sci. 2014 Jul-Aug;9(4):225-31. Anti-inflammatory effect of Prunus armeniaca L. (Apricot) extracts ameliorates TNBS-induced ulcerative colitis in rats. Minaiyan M1, Ghannadi A2, Asadi M3, Etemad M3, Mahzouni P4.

[2] Plant Foods Hum Nutr. 2013 Sep;68(3):241-6. doi: 10.1007/s11130-013-0369-6. Degradation of carotenoids in apricot (Prunus armeniaca L.) during drying process. Fratianni A1, Albanese D, Mignogna R, Cinquanta L, Panfili G, Di Matteo M.

[3] Br J Nutr. 2009 Dec;102(12):1767-75. doi: 10.1017/S0007114509991322. Protective effect of apricot (Prunus armeniaca L.) on hepatic steatosis and damage induced by carbon tetrachloride in Wistar rats. Ozturk F1, Gul M, Ates B, Ozturk IC, Cetin A, Vardi N, Otlu A, Yilmaz I.

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *