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Salute

Disinfettare le superfici non serve (quasi) a niente. Meglio aprire le finestre

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Una recente indagine condotto dagli scienziati della Rutgers New Jersey Medical School di Newark, ha messo in evidenza come la disinfezione delle superfici serve a poco. Seppur altre ricerche scientifiche abbiano mostrato come il virus Sars-Cov-2 resista per giorni su vari materiali tra cui anche plastica e acciaio è anche vero che la maggior parte dei contagi avviene per via area. «La trasmissione del virus attraverso il contatto con superfici contaminate, sebbene possibile, non viene considerata un rischio significativo», si legge su Nature.

Ci si può contagiare attraverso superfici contaminate?

A tal proposito ci sono ancora molte incertezze. È stato accertato che le particelle virali possano depositarsi su oggetti di vario tipo e rimanere vive per diversi giorni. Ma non è stato ancora possibile stabilire l’effettivo rischio di contagio una volta toccati tali oggetti. «Anche se alcuni esperimenti indicano che il coronavirus possa sopravvivere sulle superfici, ciò non significa che le persone contraggano l’infezione dalle stesse superfici». In merito, sono stati condotti diversi studi e dai risultati si ipotizza che il rischio non sia impossibile ma minimo: si stimano 5 persone su 10.000. «La trasmissione dagli oggetti contaminati è possibile, ma sembra essere rara – spiegano gli scienziati. Affinché avvenga, devono concorrere più circostanze».

Pulire le superfici contaminate non serve?

Proprio in seguito a tali risultati, il nuovo studio ritiene che tra le pratiche meno efficaci ci sia proprio la disinfezione delle superfici. Ciò che invece –  a detta degli scienziati –  funziona, è quello di mantenere un distanziamento sociale e restrizioni per quanto riguarda gli spostamenti. Sono infatti i soggetti contagiati – e spesso asintomatici – il vero pericolo della diffusione del coronavirus. È molto probabile, infatti, che si venga infettati nei luoghi chiusi, dove ci sono diverse persone. È fondamentale, perciò, non andare a trovare amici o parenti nella propria casa: molto meglio una passeggiata insieme.

La miglior soluzione? Stare in luoghi arieggiati

Per ridurre al minimo il rischio di contagio l’ideale è aprire più volte le finestre o stare all’aperto. «E’ più importante migliorare la ventilazione degli ambienti o installare depuratori d’aria rispetto allo sterilizzare le superfici. Se abbiamo già prestato attenzione all’aria e abbiamo ancora un po’ di tempo e risorse extra, allora sì, pulire quelle superfici che vengono toccate più frequentemente può essere utile». Quindi è essenziale prendere misure di sicurezza, ma concentrarsi su quelle più efficaci: «mettere in quarantena la spesa o disinfettare ogni superficie significa spingersi oltre, ti porta a fare un sacco di lavoro e probabilmente non riduce la tua esposizione al virus». Non bisogna però dimenticare che sono i piccoli gesti a fare la differenza: oltre ad arieggiare più volte i locali è importante lavare bene le mani, usare le giuste mascherine coprendo bene anche il naso e, quando possibile, fare le varie attività all’aperto anziché nei luoghi chiusi.

Fonti scientifiche

COVID-19 rarely spreads through surfaces. So why are we still deep cleaning? – The coronavirus behind the pandemic can linger on doorknobs and other surfaces, but these aren’t a major source of infection. – Dyani Lewis – Nature

Ranking the effectiveness of worldwide COVID-19 government interventions – Nils Haug, Lukas Geyrhofer, Alessandro Londei, Elma Dervic, Amélie Desvars-Larrive, Vittorio Loreto, Beate Pinior, Stefan Thurner & Peter Klimek – Nature Human Behaviour

 

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